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"Il prodotto giusto alla persona giusta al prezzo giusto nel posto giusto..."


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Archivio 2000

Trilogia Del Milione (3)
o : Il Ventre Dell'Architetto.

(INTRO) É.-L. Boullée era un teorico della cosiddetta architettura visionaria, la cui fantasia invero non influenzò le costruzioni al tempo della rivoluzione francese. Ben diverso impatto ebbero i maestri del Bauhaus sulla pratica moderna —per esempio Mies Van der Rohe che costruì famosi grattacieli a Chicago avendo lasciato l'Europa nel 1938, V@ www.bauhaus.de. "Meno è di più" è un concetto centrale della sua architettura e io ho pensato a quello mentre scrivevo l'ultimo pezzo sulle grandi città del mondo. Un pre-testo per analizzare brevemente l'Internet come struttura sociale e politica. Non sarò enigmatico. Ho raccolto alcune informazioni che credo ti possano interessare.
Cittadini stanno costruendo copie identiche alle loro città sulla Rete. La città virtuale predilige i momenti allegri: eventi mondani; cibi tipici; ritrovi d'arte; così che attori, star sportive, artisti, opinionisti sono stipati in un piccolo sito, più di quanti ne ospiti la città reale. Anche scambi commerciali e rassegne di prodotti sono operativi sulla Netropolis. Il compito di erigere la città virtuale è stato compiuto da una task force di architetti e ingegneri iniziati all'informatica e al networking. Nessuno può entrare nelle fondamenta della città virtuale e tutto quello che si può sapere di quella città lo si vede navigando in Rete. Si mormora che ogni volta che uno è connesso, trova qualcosa di nuovo. Gli ingegneri fanno continuamente innovazioni nella loro città; non molti cambiamenti ma certo risultato di riflessioni ben ponderate, non di pensieri passeggeri. Anno dopo anno non si può riconoscere la città virtuale. I veri abitanti adesso vogliono fare tutto quello che succede nella città virtuale, e lo fanno. Così la città sta scimmiottando la sua copia digitale. Si dice che gli architetti hanno davvero costruito la città come l'altra. Confrontando le Città Gemelle uno non riesce più a capire quali sono i viventi e quali i virtuali (negozi, prodotti, scambi, persone)!


Milione
Clicca sulle '0' colorate per leggere parte 1 (verde) e parte 2 (rosso).



O3.1 - Market Plaza.
Il Web ha riscoperto recentemente lo schema a pianta rettangolare del vecchio 'forum', la principale piazza civica e mercantile della città. L'architettura Web più avanzata si è ispirata al sistema di città di Vitruvio, in cui due strade principali si intersecano nel punto che costituisce il centro della città. Un sistema anche per puntare e cliccare, V@ powernet.or.id, dove lo schema mobile è simile all'antico pantografo da disegno, non è vero? La metafora del 'market plaza' nel World Wide Web serve a fissare il nuovo 'hypermedia computer mediated environment' (HCME). Che è un ambiente dove —come la piazza del mercato— varie attività sono sviluppate ad un tempo: (a) "c'è una forte integrazione tra comunicazione pubblica, comunicazione commerciale, e comunicazione privata"; (b) "ricerca di informazioni si mischia con possibilità di stabilire relazioni e consumare intrattenimento"; (c) "è un ambiente pluri-canale" (1).

O«Sono cittadino di Berlino» (J.F. Kennedy). Nelle credenze di Berlino —una volta città-modello divisa tra le 4 potenze vittoriose— c'era una parte di vero e una di falso. Vero è che due proiezioni di se stessa hanno accompagnato la città, una capitalista e una comunista. Ma sulla loro mancata coesistenza ci si sbaglia. Oggi B. è di nuovo una città-modello disegnata dai più autorevoli architetti, costruita coi materiali più cari sul mercato e funzionante in ogni suo ingranaggio minimale. Allo zenit di B. gravita una città nascosta che risplende delle cose buttate via: scorze di patate, calze smesse, carcasse d'auto, spille militari, bottoni perduti, biglietti del metro, gusci d'uovo. Di sopra nel suo cielo stanno ancora gli angeli dalla lunga capigliatura. E se la città-modello fosse proprio la seconda? Per scoprire "eine Stadt im Netz", V@ www.berlin.de.
O3.2 - La Rivoluzione Digitale.
Il più alto tasso di crescita della popolazione appartiene alle megalopoli dei paesi in via di sviluppo (vedi parte 2). L'Internet stessa si è sviluppata prima nelle aree metropolitane, perché una nuova tecnologia viene usata nelle comunità e nell'industria ben affermate. Un maggior numero di persone e imprese è un fattore importante nel permettere alle nuove tecniche digitali di diventare esperienza in un modo meno costoso (massa critica). Così i residenti urbani, azionati da infrastrutture generali come i punti di accesso alla Rete, sono in grado di confermare la loro leggendaria apertura mentale nel comportamento —"Aux armes les citoyens". A dire il vero l'accesso all'Internet potrebbe diventare la rivoluzione dell'era 2000 se consideri il fenomeno del Digital Divide come "la disparità tra quelli che hanno uso e accesso ai mezzi della tecnologia dell'informazione e della comunicazione (ICT) rispetto a quelli che non ce l'hanno. Digital divide esistono sia nelle nazioni e regioni e sia tra nazioni". E nelle città aggiungerei io! —Definizione del World Economic Forum, V@ www.weforum.org. In una prospettiva globale è importante considerare la separazione digitale un argomento chiave per afferrare l'idea che "mentre la mera presenza dell'ICT non sarà garanzia di sviluppo economico e sociale, viene ampiamente ritenuto che quelli dell'ICT sono strumenti che possono favorire una migliore qualità della vita". A chi interessa? Dal comune cittadino ai politici, dagli studenti agli imprenditori. Quindi la tecnologia Internet sarebbe un'opportunità per aiutare e l'impresa e l'individuo nell'emancipazione lungo la scala dei bisogni (Maslow, parte 2). E una gran cosa anche per il Marketing Relazionale!
O«Non è concesso a chiunque di entrare a Corinto» (Strabone). Un'istituzione della Francia capetingia sopravvive nella forma in una riunione cittadina di Milano —non la voglio tralasciare. Per condividere la conoscenza sulle condizioni della città, l'attuale "sindaco convoca il grande e il buono a riunirsi in una grande assemblea, chiamata gli Stati Generali... La città non perde più popolazione, che adesso è stabile sull'1,3m... 8% di tutti i residenti a Milano sono immigrati, contro il 2% complessivo dell'Italia... La città è ancora il centro di potere dell'Italia. Il suo export è circa il 14% del totale Italia. Essa ospita 108 banche, la metà delle quali straniere, e sei università, inclusa la Bocconi, la cui scuola di MBA è tra le migliori in Europa. [V@ www.sda-uni.bocconi.it] I salari sono i terzi più alti in Italia. Old-economy, new-economy, moda, editoria, media, pubblicità: nessuna città italiana può eguagliare ricchezza e forza di Milano". Sulla stampa internazionale poche settimane fa (2). Io non potrei fare di meglio tranne il titolo: Pool dei 3 stati, lascito di 'Tangentopoli'?
O3.3 - La Qualità Della Vita.
il Premio Nobel Amertiya Sen ha sviluppato indici d'influenza per misurare distribuzione del reddito e povertà V@ www.nobel.se. Rifiutando le posizioni neo-liberiste egli ritiene che la maggiore responsabilità per il benessere della società deve essere imputata non al mercato, ma allo stato. Riguardo alla fame come arma politica dobbiamo concordare: "La disponibilità di cibo non scarseggia. È disponibile a sufficienza per provvedere ad ognuno degli abitanti della terra con almeno 2'700 calorie al giorno. Ma la produzione da sola non è abbastanza. La gente che ha bisogno di cibo deve essere capace di comprarlo e consumarlo. E precisamente questo è il problema. 30 milioni di persone all'anno muoiono di fame..." (3). Questa dichiarazione non permette al marketing —come tecnica di mercato— di risolvere il problema della fame nel mondo. L'economia politica ha invece sviluppato teorie sulle relazioni tra i trend della popolazione e la sofferenza per fame. Da Malthus —economista inglese— in poi molto è stato scritto sul rischio di scarsità di cibo e sul controllo delle nascite, in gran parte superati dalla nuova considerazione che la fame è una strategia perseguita dai governi e regimi militari. Forse i più acuti argomenti sugli effetti degenerativi di una società ultra competitiva sia per la crescita della popolazione che per la qualità della vita nelle classi media e operaia, sono stati filmati in "The Meaning of Life" dei Monty Python (1982). Gli inglesi a confermare la loro attitudine sul tema.
O«Il prodotto giusto alla persona giusta al prezzo giusto nel posto giusto...» (anonimo). In accordo con l'Economist Intelligence Unit, Tokyo risulta la città più cara. Vediamo l'indice dei prezzi al Dicembre 2000 (New York = 100):
  •  TOKYO
  •  BELGRADE
  •  HONG KONG
  •  SEOUL
  •  TAIPEI
  •  NEW YORK
  •  LONDON
  •  TEL AVIV
  •  SINGAPORE
  •  BEIJING
  •  BUENOS AIRES
  •  PARIS
  •  MEXICO CITY
  •  MOSKOW
  •  LAGOS
  •  CAIRO
  •  CARACAS
  •  FRANKFURT
  •  SAO PAULO
  •  SANTIAGO
  •  LIMA
  •  ISTANBUL
  •  JAKARTA
  •  KARACHI
  •  MUMBAI
La scarsità di molte merci evidenzia come il costo della vita accelera fortemente in aree per tradizione meno care (Belgrado). Le città più care sembrano essere principalmente nel FarEast, le città del nord più di quelle del sud. La debolezza dell'euro (€) calmiera i prezzi in città come Parigi e Francoforte rispetto alle città in via di sviluppo del Sud America.
OAlla fine vorrei provare a parlare dei problemi terra a terra che la città deve affrontare ogni giorno: le esalazioni di smog sui tetti; il fumo opaco che non si disperde; gli ampi viali ingolfati di traffico. Non sono in apparenza materia per il marketing. Tuttavia ti offro alcuni spunti su come trattare simili problemi pensandoli come connessioni di istanze sociali, bisogni e voleri della cittadinanza, progetti di marketing. Ho dato conto del 'New Earth 1993' —un'esposizione di tecnologia ambientale— di Osaka con il "NewEarth 1993 Report".
OFrasi tradotte da:
— (1) Andreina Mandelli, "The Internet and the New Media: Mass Communication for Relationship Marketing" V@ www.tin.it/osservatorio_bocconi
— (2) The Economist, "The thread of the future" V@ www.economist.com
— (3) Ignacio Ramonet, "The politics of hunger" V@ www.monde-diplomatique.fr
— Aiuti dovuti alla bibliografia e a tutte le città che ho visitato nella mia vita...

Milione
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(OUTRO) Alfred Döblin scrisse "Berlin Alexanderplatz", romanzo sulla vita e la morte in una grande città sbiadita. Nessuno potrebbe incontrare oggi i personaggi urbani di quei tempi, perché i tipi umani cambiano altrettanto in fretta come le dimore di mattone e malta. Oggi a Berlino Postdamer Platz è un chiaro prototipo di architettura commerciale internazionale ingaggiata da committenti multinazionali. Dal momento che sono il motore della moderna economia, queste imprese stanno alimentando flussi e sfide principali in tutto il mondo. L'architettura rapida sta progettando la "città globale" legata al network universale, mentre l'ingegneria rapida sta sviluppando nuove aree edificabili pronte da vendere. Sarà un affare: per il ragionevole motivo che le Nazioni Unite si aspettano che la popolazione totale che vive nelle città aumenti dagli attuali 2,4 miliardi a 5 miliardi di persone entro il 2025. Una discreta folla pronta da alloggiare.
PS. A causa del duro lavoro alcuni architetti stanno diventando artisti di musica two-step!

Fine/Inizio di Una Città e Tre Zeri 

Una Città e Tre Zeri - Première [01 Marzo 2001].

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