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DMLR*Newsletter — Xtra ORO_58
I. PREMIERE.
Il 2024? Non un anno memorabile per i cinefili, me compreso. Era iniziato con Poor Things e si concludeva con Anora. Povere creature. Il mio interesse per il cinema s'indebolisce, come la vista, anche se l'ultima volta che sono entrato in un cinema potevo contare finalmente sullo sconto anziano a 7 euro (>65 anni). Molto meglio era andato l'anno precedente quando uscirono film degni di nota, se consideri che nel 2023 avevo visto in prima visione The Banshees of Insherim di Martin McDonagh, The Old Oak di Ken Loach, Io Capitano di Matteo Garrone, ovvero riscoperto vecchi film come L'Atalante di Jean Vigo, Jeanne Dielman, 23 quai du Commerce... di Chantal Akermann, Mean Streets di Martin Scorsese; tre capolavori ritrovati dopo tanti anni. Invecchiando mi piace recuperare dei film per confrontarli con la memoria che ho conservato di essi, mi piacciono ancora nonostante il lungo tempo trascorso? Ah, i vecchi tempi della celluloide. Ho scritto spesso di film—non per i www.cahiersducinema.com, ma attaverso www.dmlr.org—soprattutto quando ho cercato di riassumere il marketing del cinema con Big Picture. Se avessi 24 ore per vedere uno dopo l'altro i miei film preferiti, sarebbe un difficile percorso nella memoria: quali titoli sceglierei tra centinaia di film apprezzati? Ho menzionato i miei film di una vita... mentre scrivevo di direct marketing o meta marketing, un tributo ai film che apprezzo al massimo. Tanto per richiamare alcuni titoli:
Altri film italiani sono presentati insieme come filmografia in DMLR*News no. 51. E filmografie si trovano pure nelle pagine di narrativa geografica: Album, Chung-kuo e S.O.S.. Anche i contenuti di DMLR*News no. 50 sono stati scritti sotto l'influenza di 2 FAST 2 FURIOUS di John Singleton, unico dell'era digitale. Ma gli esempi di connessioni ai film in www.dmlr.org sono ben più numerosi. Continua a leggere!
II. KOLOSSAL.
Uno dei film che ho visto più volte finora, era un kolossal prodotto nel 1939, il famoso Via col Vento—221' di adattamento cinematografico del romanzo di Margaret Mitchell, targato Metro-Goldwin-Mayer. Perché ricordarlo? Era il prediletto da mia madre di cui sapeva citare l'inizio di libro e film che dice: "Rossella O'Hara non era una bellezza, ma raramente gli uomini se ne accorgevano quando, come accadeva per i gemelli Tarleton, subivano il suo fascino." Per alcuni anni fui il suo giovane cavaliere quando voleva rivedere Vivian Leigh impegnata con Clark Gable durante la Guerra di Secessione—film epico e storico che vinse dieci Oscar in tutto e che, attualizzato dall'inflazione monetaria, è ancora uno dei maggiori incassi nella storia del cinema. Certo, come famiglia abbiamo contribuito per una dozzina di volte a quel successo del botteghino. Ora si può capire la mia inclinazione verso film di lunga durata, anche se non propriamente dei Kolossal: basta che siano film di oltre due ore. La seconda conseguenza del mio approccio al cinema da bambino era di gradire le trame storiche. Waterloo di Sergei Bondarchuk (1970), un campione del genere. Napoleone e Wellington, e Luigi XVIII nel cameo di Orson Welles, interpretati da attori teatrali per rappresentare una battaglia teatrale girata con il contributo dell'Armata Rossa, accreditata nei titoli. L'imperatore francese parla in ingese, semplice prova che la Storia è sempre contraffatta dal Cinema. Invece la Rivoluzione Russa, i dieci giorni che sconvolsero il mondo, fu filmata da Sergei Eizenstein in Ottobre* (1927). Ulteriore passo verso il realismo filmico sono i documentari, vedi Chung Kuo* (1963) di Michelangelo Antonioni. Al contrario il cinema americano potrebbe essere una storia del Capitalismo. Parlando di un posto chiamato Hollywood, chi non è, mai stato sedotto dalla fascinazione dei film americani? Anche se Hollywood fu considerata lo stesso un nido di registi comunisti denunciati durante la Guerra Fredda. Se non falsato, il cinema è a volte istruttivo, come nell'epico thriller politico JFK di Oliver Stone (1991), ma perché un caso ancora aperto? La Storia risulta meno indecifrabile grazie alla visione del filmato girato in 8mm dal signor Zapruder con una cinepresa amatoriale e utilizzato in quel film dopo essere stato acquistato per $85.000 per essere riprodotto commercialmente. Il Cinema è repellente, come usava dire Carmelo Bene? Mai del tutto originale, sempre debitore della letteratura, della storia, del giornalismo. Con non poche eccezioni: sono i registi impegnati inclini a denunciare l'orgia del potere, A Ciascuno Il Suo* (1967) di Elio Petri e Z* (1969) di Costa-Gravas. Ritornando al punto, il rapporto con i miei genitori in termini filmici, le nostre strade si divisero decisamente quando li mandai a vedere Dersu Uzala* (1975) di Akira Kurosawa. Ritornarono a casa con quella faccia da non-ci-piacciono-film-tristi-la-vita-reale-è-difficile-di-suo-da-sopportare. A metà degli Anni 1970, ero impegnato come socio e maschera in un Cine Club, dove potei formare la mia cultura cinematografica con film firmati da grandi registi. Anche il genere Western che era stato fonte d'ispirazione dei giochi da bambino—il forte presidiato dai soldati con le giubbe rosse, circondato dai pellerossa— stava cambiando la prospettiva sulle cose, fosse il passo avanti suggerito da McCabe and Mrs. Miller* (1971) di Robert Altman, dove il capitalismo minaccia i pionieri stessi del Selvaggio West, ovvero il significato della Frontiera nella Storia d'America. Sempre nei primi anni 1970 Soldato Blu di Ralph Nelson cambiava la narrativa degli Indiani nativi verso i progressivi Stati Uniti. Per i giovani come me, il nuovo cinema americano coincideva con Il Cacciatore di Michael Cimino (1978), dove una comunità di provincia premia i patrioti reduci dalla guerra del Vietnam, ormai vittime senza scampo. E, proiettato solo nei cine club, un film da tenere a mente del cinema indipendente: l'alienato Liquid Sky* (1983) di Slava Tsukerman. La New Wave era in arrivo.
III. CASA DOLCE CASA.
Devo il mio nome ad un attore, una confessione più che una congettura, che si addice al tema di questo DMLR*News n.58—oggi è San Valentino e sto guardando The Cook, The Thief, His Wife and Her Lover (1989) di Peter Greenaway per celebrare il giorno degli innamorati. Qui il cognome dell'attore non ha importanza, diciamo invece che pochi anni prima della mia nascita, Robert Mitchum in un ruolo maligno girava The Night Of The Hunter* (1955) di Charles Laughton, molto tempo prima del mio apprezzamento per Robert Redford da The Great Gatsby a All Is Lost, Robert De Niro da Taxi Driver a Jackie Brown, Robert Duvall da The Godfather a We Own The Night e (perché no?) Robert Preston in S.O.B. e Victor/Victoria.
Accanto al mio computer c'è una collezione di CD-film che cresce in volume. Come spettatore di film non consideravo di tenerne copia per mio conto. A 65 anni si tratta di nostalgia quando mi trovo in negozio alla ricerca di vecchi film che vorrei vedere nello schermo del computer. Questa cineteca comprende appena 20 film, da Woody Allen con Io e Annie ai Monty Python con The Meaning of Life, due recenti acquisizioni, da Stanley Kubrik con Barry Lyndon a Robert Altman con M*A*S*H, da Paul T. Anderson con Vizio di Forma ad Aleksandr Sokurov con L'Arca Russa. E il manifesto della Prince-music Purple Rain (1985, Warner Bros) con colonna sonora vincitrice dell'Oscar.
Oltre a queste pietre miliari della storia del cinema, sono stato colpito da The Story of Film. An Odyssey di Mark Cousins, documentario in cofanetto (9 cd) sulla cinematografia durante 120 anni di evoluzione tecnologica e creativa. Questo riassunto lungo 915 minuti mostra film di tutto il mondo a testimonianza che fare film è un'arte. La decima musa. Interessante per capire quanti artisti e registi hanno contribuito a fare del cinema lo spettacolo più popolare del XX secolo. Spinti dalla passione per collaborazioni creative ed innovazioni tecniche—esplora panavision.com e technicolor.com. Oltre l'immaginazione. Da bambino cresciuto negli Anni 1960, in una famiglia senza televisore per molto tempo, ero solito andare al cinema con i miei genitori fin da piccolo. E i cinema erano un luogo dove andare regolarmente. Cartoni animati a parte, vidi i primi film all'età di sei anni. Le immagini che ricordo con mio padre Sergio accanto a me, sono tratte da Questo Pazzo, Pazzo, Pazzo, Pazzo Mondo* (1965) e La Grande Corsa* (1965), del genere commedia demenziale che guardo sempre con piacere nonostante siano film datati come me. Poi vennero i film da 'resa dei conti' nella trilogia del dollaro di Sergio Leone che inizialmente usava lo pseudonimo di Bob Robertson. Ero quasi grande, avevo ormai 10 anni. Pace!
IV. TRAILER!
La Scomparsa di Alice Creed. Uno dei pochi film che ricordo con piacere, nonostante l'abbia visto solo in TV negli anni 2000—la diversità del Cinema Europeo conferma l'importanza di proteggerne la distribuzione nelle sale locali (europa-cinemas.org)! Da critico ne scrivo qui la recensione qui. Un fottuto film da classe operaia. Non di Ken Loach. Ovvero il degrado dei valori. Tute di acetato e felpe con cappuccio. Un film sul malessere dei giovani non lavoratori. Cercando soldi disperatamente. Li fa sentire meglio. Un sacco di soldi da chiedere al padre dopo il rapimento, dividendo poi detestarlo. Infatti lei è figlia della middle-class, bel sacrificio. Bella trama davvero, bella che trama. Tipo Kammerspiel. Senza intermediari, senza agenti di sicurezza. Basta fingere realmente. Conoscete la storia di Alice Creed, gente? Roba violenta. Criminali abusati da Alice. Non bisogna essere hooligans fuori dal pub per essere storditi, per avere problemi. Basta una ragazza urbana nel capannone. Dove cavolo si trova quel posto? Un deposito abbandonato da quando la manifattura si fa nell'Est Europa o in Asia. La classe lavoratrice non conta più niente nella Middle England. Fottuta. Quando la bella rapita s'impegna, guardati le spalle, se non le palle. E tu assistente buono, guardati dal capo prima che sia troppo tardi... (Secondo JustWatch il film è disponibile sui servizi di streaming. Ma... secondo la nuova legge europea sulla protezione dei dati, ti informano che faranno uso della cronologia delle pagine da te visitate su JustWatch. Con quei dati, possono mostrarti trailer su altri social media e piattaforme video.) Ora sanno che sei attratto dal talento di Gemma Arterton. Potresti essere interessato a Tamara Drewe, commedia amara di Stephen Frears, ripresa dal fumetto inglese disegnato da Posy Simmonds, creatrice di Tamara Drewe. Suona familiare un'altra connessione: The Pink Panther* (1963) fu la commedia diretta da Blake Edwards, che introduceva il cartone animato della Pantera Rosa nella sequenza iniziale del film—musica di Henry Mancini. Buio in Sala!
V. Direct Marketing.
Il glossario del DIRECT MARKETING disponibile su DMLR, nell'edizione in 3 documenti (PDF), che puoi sfogliare qui oppure scaricare facilmente sul tuo computer. Consiste di 19 pagine in tutto, 311 paragrafi/termini, 236 Kb, 7450 parole, 44772 caratteri!
Seleziona e stampa le tre parti del glossario in italiano su http://www.dmlr.org/come/menu.htm.
Certo l'Internet ha cambiato il direct marketing tradizionale basato sulla posta ordinaria. E pure l'Internet marketing una conseguenza del vecchio direct marketing in un modo o nell'altro.
Molti termini che troverai dentro al glossario di DM si adattano anche all'e-marketing... e derivano da un'iniziativa di promozione all'impresa di Canada Post Corporation [hommage ˆ Connexions --centre de resources en marketing direct].
VI. Linked
Resources.
Su DMLR Guide si trova un importante URL, Archive.org. Che c'entra col cinema? "On January 1st, we celebrate published works from 1929 and published sound recordings from 1924 entering the public domain! The passage of these works into the public domain celebrates our shared cutural heritage. The ability to breathe new life into long forgotten works..." Da Archive.org sono permessi download e streaming di film proposti dagli utenti. Ho recuperato dei film di difficile o nulla circolazione, chicche altrimenti perdute ma disponibili per tutti. Miglior esemplare di film poco conosciuto Touch of Evil* (1958) di e con Orson Welles, Charlton Heston, Janet Leigh, Marlene Dietrich, Zsa Zsa Gabor. E il film Paramount con l'innovativa regia di Robert Altman in Nashville* (1975), complesso collettivo di attori che recitano per mezzo di multiple linee audio. Altri film caricati su Archive.org sono visibili da questa pagina e segnati con (*). Per trovare altre risorse su www.dmlr.org, basta scrivere qui nel box una parola o frase relativa all'argomento che ti interessa.
VII. MyQuiz.
 Cosa sono le Major Companies?
Per molti anni le grandi compagnie cinematografiche americane furono dette le "majors" ed erano: Paramount, Metro-Goldwyn-Mayer, Warner Bros, 20th Century Fox, Rko. Come "minors" erano considerate Universal, Columbia, United Artists. E che cosa s'intende per TRAILER? Una serie di estratti dal film usati per promuoverlo. Prossimamente qui!.
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